Presentazione Report Osservatorio povertà e risorse: apertura anno pastorale per tutti i volontari Caritas

    
Sabato 7 ottobre, durante l’incontro aperto a tutti volontari del “mondo Caritas” della Diocesi per l’Apertura dell’anno pastorale, abbiamo presentato il Report dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse relativo al periodo settembre 2022 / agosto 2023 di cui riportiamo di seguito alcune riflessioni.
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In apertura di questo lavoro abbiamo ricordato che al centro della mission di Caritas vi è anche l’osservazione e l’interpretazione della realtà: siamo chiamati ad essere consapevoli dei fenomeni e dei cambiamenti della nostra società per poi assumerci la responsabilità di chi è nel bisogno.

La povertà ha da sempre molte e diverse facce, ma le crisi che si sono susseguite e sovrapposte in questi ultimi anni ne hanno certamente acuito la complessità, rendendo evidente che non è più possibile tenerne distinte e separate le varie classificazioni (economica, educativa, alimentare…) perché, sempre di più, i vari aspetti si intrecciano tra loro.
L’attenzione è da porre non solo sul supporto economico, ma sul reingresso delle persone nella comunità, attraverso risposte volte a ridare dignità ed autonomia ai percorsi di vita.

Per favorire lo sviluppo delle nostre comunità è dunque necessario dare risposte integrate ai bisogni delle persone, con un approccio multidisciplinare e senza creare disuguaglianze. Papa Francesco ci sollecita a costruire un mondo fraterno “senza scartati”, perché Dio “ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro (Fratelli tutti)”.

La sfida è quella di divenire sempre più in grado di prendere in carico la complessità in ogni fase della vita: esercitarsi sempre di più a dare risposte integrate dal punto di vista sociale e sanitario, con percorsi e non solo con prestazioni/erogazioni di beni materiali. La pandemia e adesso le conseguenze economiche della guerra ci pongono davanti a situazioni complesse che il sistema deve essere in grado di intercettare. Occorre investire sul grande patrimonio di risorse professionali e umane di cui i nostri territori sono ricchi.
Per fare ciò occorre conoscere la realtà che ci circonda, immaginare nuove soluzioni e provare a realizzarle. Che la povertà, oggigiorno, non sia più solamente un fenomeno economico è oramai noto da tempo. Meno conosciuto è invece il fatto che le trasformazioni sociali impattano sulle “carriere di povertà”: l’indebolimento delle reti parentali e comunitarie e la digitalizzazione della società sono solo alcuni dei fenomeni che stanno contribuendo ad infragilire il tessuto societario e le persone che lo abitano. È fondamentale pertanto, sempre di più, investire sul lavoro di comunità e sull’interazione costante tra settori ed operatori diversi per potersi prendere cura della persona nella sua accezione globale.

«La vulnerabilità ci accomuna tutti. Tutti siamo vulnerabili, e per lavorare nella Caritas bisogna riconoscere quella parola, ma riconoscerla fatta carne nel cuore. Venire a chiedere aiuto è dire: “Sono vulnerabile”; e aiutare bene, lo si fa soltanto a partire dalla propria vulnerabilità. È l’incontro di ferite diverse, di debolezze diverse, ma tutti siamo deboli, tutti siamo vulnerabili […] Dio si è fatto vulnerabile. […] Questo è il cammino. Non si può fare l’aiuto ai poveri, non si può avvicinarsi ai poveri a distanza. Bisogna toccare […] È misterioso: quando tu tocchi quella piaga, ti accorgi della tua. E questa è la grazia che ci danno i poveri, la grazia che ci dà la vulnerabilità dei poveri: sapere che anche noi siamo vulnerabili. Questo è bellissimo, perché significa che anche noi abbiamo bisogno di salvezza, abbiamo bisogno di qualcuno che ci dica una parola buona» (dal discorso di Papa Francesco, 13.03.2023, per i suoi 10 anni di pontificato)

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